mercoledì 17 dicembre 2008

RISPETTO PER CHI A PINNE E CODA

La motivazione che mi a spinto a scrivere questo articolo è il fatto di vedere troppi pesci morti che galleggiano in cave laghetti, fiumi o addirittura in grandi bacini come il superiore pusiano o bolsena.

Lo so che questo argomento (problema!!!) è gia stato trattato da molti e forse qualcun ‘altro ci scriverà ancora su questo argomento, però il rapporto che io ho con la natura è troppo forte,

che sia chiaro non metto nessuno sulla croce perché un errore o una valutazione sbagliata la può fare chiunque per questo cercherò di dare dei cosigli pratici per cercare di evitare danni al pesce.Con l’ avvento del moderno carp fishing si è arrivati ad usare delle tecnologie dei prodotti, e degli accorgimenti tali da riuscire a catturare pesci che forse sono più vecchi di noi stessi.

Nelle ultime quattro sessioni di pesca o visto tre pesci morti, un amur tenuto in sacca tutta notte, (orribile) una carpa caduta sopra ad una roccia (scivolata) e un pesce morto sempre in sacca perché l’ acqua dove era stato messo il pesce era troppo bassa (asfissia).calo improvviso del livello dell’ acqua nella notte.

Per quel che riguarda la carpa erbivora subito dopo averla inguadinata la dobbiamo deporre sul materassino (bagnato) sul fianco mai appoggiato con il ventre si rischia di schiacciagli l’ intestino e provocargli la morte per asfissia, si fanno le foto il più velocemente possibile, poi lo si immerge nell acqua e lo si ossigena ,Come? Con una mano sotto al muso e con l' altra lo si tiene per la coda e lo si fa andare avanti e indietro dolcemente,ad un certo punto l’amur cercherà di liberarsi ma a volte non ha espulso tutto l’ossigeno che a immagazzinato e se lo liberiamo troppo presto può darsi che dopo due minuti ce lo ritroviamo in mezzo al lago a pancia in su, questa operazione è molto delicata, quando vediamo che il pesce a ripreso quasi tutta la sua forza allora è il momento di liberarlo.

Mai mettere un amur in sacca è la sua morte OK!!!.

Quando scegliamo il posto di pesca localizziamo anche un angolo per poter effetture le foto così potremo regolare la macchina fotografica anzi tempo per essere pronti successivamente, bagnamo sempre il materassino e la sacca di pesatura e teniamo sempre un secchio di acqua a portata di mano per bagnare il pesce tra una foto e l altra , togliamoci sempre l orologio e i braccialetti di metallo rischierebbero di ferire il pesce, la ferita che causa l amo nella bocca è sempre meglio disinfettarla con un prodotto specifico(disinfettante cicatrizzante) . Cerchiamo di manipolare il meno possibile il pesce per non dannegiargli troppo il muco protettivo che lo riveste, altrimenti il pesce ne subirà le conseguenze (malattie della pelle, funghi o eritemi).

Voglio concludere dicedovi di rispettare l’ ambiete dove stiamo pescando e tutti i suoi animali che lo circondano perché siamo noi che possiamo decidere di vivere in sintonia con lo sport che secondo me è il più bello del mondo o distruggerlo, credo che tutto ciò lo si possa tradurre con una sola parola RISPETTO.

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